Sir 27,5-8 Sal 91 1Cor 15,54-58 Lc 6,39-45
Quello che c’è nel cuore
C’è un gesto antico che oggi forse non ci capita più di vedere, è quello delle donne che con il setaccio liberano la farina dalle impurità, gettano via quello che non serve, quello che rovinerebbe la pasta, e conservano prudentemente l’ingrediente prezioso che poi trasformeranno in qualcosa di buono, capace di sfamare.
Altri ricordi invece ci rimandano a paesi lontani dove si cercava l’oro. Anche lì, il setaccio diventava uno strumento fondamentale: pazientemente veniva riempito di piccole quantità della sabbia del fiume, nella speranza di scoprire qualcosa di prezioso. Tante volte si rimaneva delusi, ma possiamo immaginare la gioia quando si trovava qualcosa di valore.
La nostra vita, come insegna il libro del Siracide, è come quel setaccio attraverso cui scopriamo quello che ci portiamo nel cuore:
Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti (Sir 27,4). CONTINUA A LEGGERE
Leggersi dentro
– Cosa traspare di te dal modo in cui ti comporti?
– Quanto sei consapevole di quello che si muove nel tuo cuore?