Hai fame? La domanda inevitabile dell’amore – Omelia di p. Gaetano Piccolo SJ per la XVIII del tempo ordinario, anno A

Pubblicato giorno 31 Luglio 2020 - ARTICOLI DEL BLOG, Omelie di p. Gaetano Piccolo SJ

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“Che avrebbe giovato, infatti, la sola bontà,

quando occorreva il pane con cui nutrire quella folla affamata?”

Sant’Agostino, Omelia 24

La fame inevitabile

Possiamo scegliere di non mangiare, ma non possiamo decidere di non avere fame. In questa evidenza c’è il cuore della libertà umana, ma anche il suo inevitabile limite. Abbiamo fame perché non possiamo fare a meno del mondo, non siamo autosufficienti. La realtà sta davanti a noi e non possiamo evitare di nutrirci di essa. Per questo, crescendo, dobbiamo imparare a scegliere non solo tra quello che ci piace e quello che ci disgusta, ma anche tra quello che ci aiuta a vivere e quello che invece ci avvelena. Forse per questo nelle favole per i bambini si parla spesso di inganni e di pericoli che sopraggiungono attraverso il cibo: dalla mela avvelenata di Biancaneve alla casa di marzapane di Hånsel e Gretel, fino al biscotto che fa crescere nelle avventure di Alice nel paese delle meraviglie.

Non lo capiamo subito. Abbiamo bisogno di passare attraverso esperienze, fallimenti e indigestioni fino a quando cominciamo a scoprire quello che davvero ci aiuta a diventare grandi. D’altra parte, averlo compreso, non vuol dire avere anche la costanza di portare avanti un’alimentazione salutare. CONTUNUA A LEGGERE

Leggersi dentro

– Dove stai cercando oggi una risposta alla tua fame?

– In che modo stai aiutando Gesù a portare il suo cibo agli altri?

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