In Santa Unità

Pubblicato giorno 30 Giugno 2017 - ARTICOLI DEL BLOG, S. Chiara d'Assisi

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La vita di sequela del Signore Gesù Cristo scelta ed abbracciata da s.Chiara è risposta ed affidamento ad una scelta che la precede, la contiene e la porta a compimento: la scelta compiuta da Dio nel “creare” questa vita. La Chiesa che è madre e maestra, accoglie questo dono nella persona del Papa Innocenzo IV, il quale conferma e avvalora con l’autorità apostolica il testo della Forma di vita, riportando a sua volta le parole del Vescovo Rinaldo che ha rapporti di conoscenza ed amicizia con la comunità di S. Damiano. Queste le sue parole: “Con l’autorità del Signor Papa e nostra,confermiamo in perpetuo per voi tutte la Forma di vita e il modo di santa unità e di altissima povertà che il beato padre vostro Francesco vi consegnò”. Il pronunciarsi della sede apostolica coglie il cuore della spiritualità clariana. Nella regola i termini si susseguono a cascata: ”abbracciare questa vita” “concordia ed utilità comune”, “vita comune in tutto”, “utilità e bene del Monastero”, “unità della scambievole carità”.

Santa unità dunque, è un dono ricevuto da Dio, riconosciuto dalla Chiesa, assieme all’Altissima Povertà, come modalità propria della fraternità che si va costituendo. É stile di vita, adesione incondizionata a Dio che è Comunione di Persone.

Santa Unità dono ricevuto dall’alto

 

Per Chiara l’unione con Dio si compie nell’amore. La stessa capacità di accoglierlo ed amarlo è data dall’Incarnazione. Con essa “il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo”. A chi cerca in sè questa realtà compiuta da Dio, Chiara ripete le parole rivolte ad Agnese di Boemia: “Allora anche tu proverai ciò che è riservato ai soli suoi amici, e gusterai la segreta dolcezza che Dio medesimo ha riservato fin dall’inizio per coloro che lo amano. Senza concedere neppure uno sguardo alle seduzioni, che in questo mondo fallace ed irrequieto tendono lacci ai ciechi che vi attaccano il loro cuore, con tutta te stessa ama Colui che per amor tuo tutto si è donato” e continua nella certezza della fede: “I cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore, l’anima fedele invece, ed essa sola, è sua dimora… E conterrai in te Colui dal quale tu e tutte le creature sono contenute e possederai ciò che è bene più duraturo e definitivo anche a paragone di tutti gli altri possessi transeunti di questo mondo. L’ appartenenza vicendevole tra Creatore e creatura non annulla la differenza costitutiva, ma fa vedere la sua positività e manifesta a quale partecipazione siamo chiamati, per grazia.

Santa unità in fraterna comunione

 

La dolcezza dell’incontro con il Signore trasformava Chiara. Sora Cecilia, testimone nel processo di canonizzazione, afferma: “Era vigilante in orazione in contemplazione sublime, in tanto che alcuna volta, tornando essa da la orazione, la sua faccia pareva più chiara che lo usato, e da la bocca sua ne usciva una certa dolcezza”. Chiara , consapevole e grata del dono che il Signore le fa di Sè, contempla lo stesso dono nelle persone che condividono con lei il cammino, e conduce ogni sorella a scoprirlo nell’intimità e nella reciprocità. “E amandovi a vicenda nell’amore di Cristo, quell’amore che avete nel cuore, dimostratelo al di fuori con le opere affinché le sorelle, provocate da questo esempio, crescano sempre nell’amore di Dio e nella mutua carità”. Il Creatore costituisce l’intima identità di ciascuno fondata nella sua “Immagine e somiglianza”, ed ecco che, nate da Lui,le sorelle sono rese esempio e specchio per altri.Infatti, proprio il Signore ha collocato noi come modello, ad esempio e specchio non solo per gli altri uomini, ma anche per le nostre sorelle, quelle che il Signore stesso ha chiamato a seguire la nostra vocazione, affinché esse pure risplendano come specchio ed esempio per tutti coloro che vivono nel mondo”.

La Comunione di cui la Chiesa vive, viene irradiata dalla piccola Chiesa di S, Damiano, come Chiara esorta nella Regola: “Le sorelle siano sollecite di conservare sempre reciprocamente l’unità della scambievole carità”. L’unione per noi, ancora sulla “via”, è una realtà da afferrare con sollecitudine, bensì non da creare-ottenere, ma da conservare sempre, oltre l’instabilità della creatura. E’ reciprocità: non dipende da affinità di carattere o di interessi. L’amore gratuito che si fa dono, abbraccia la gamma dell’affetto, dell’amicizia, del cammino quotidiano, ma il suo termine ultimo riposa nell’Unità delle Persone divine.

 

Crescere nella santa unità

 

La Santa unità, ci è data, gratuitamente, da Dio in Gesù Cristo. Per scoprirlo mille sono le occasioni! L’anno centenario del transito di s. Chiara che stiamo vivendo è per noi sorelle povere un tempo favorevole per approfondire il dono di Chiara alla nostra vita, e in questi mesi diverse circostanze sono state accolte dalla nostra comunità come opportunità per sondare e testimoniare l’unione che ci lega a Dio. Essa è celebrata nell’Eucaristia e si espande poi in occasioni di incontro, nel saperci partecipi di un cammino ecclesiale, sulle orme di Cristo via al Padre. Così condividiamo gioia e speranza con i frati, con persone care, con chi fa un’esperienza di fede profonda, o ci affida le proprie intenzioni di preghiera, o soltanto è colpito dal nostro Monastero e coglie la possibilità di vedere le suore…Con ciascuno s’intesse un rapporto che permane a distanza di tempo e luogo, perchè nella reciprocità abbiamo vissuto alla Presenza del Signore. L’incontro è espressione della nostra vita fraterna, nella quale siamo affidate le une le altre, in costante  crescita del nostro essere sorelle. Possiamo accogliere sofferenza e letizia dell’umanità se impariamo ad accogliere quella personale e fraterna. La forza ci viene da Dio e l’unione con Lui non transige: è necessaria tra noi. In quanto sorelle siamo specchio: ciascuna rimanda all’altra il proprio stato d’animo: felice, accogliente, o malinconico, disinteressato,  operoso o stanco; essenzialmente, ciascuna  è immagine di Dio il quale rende capaci di ricominciare, sempre. Questa è la via della santa unità che Chiara ha vissuto e vive oggi in pienezza; ed è anticipata, assieme e grazie a ciascuno di voi!  S. Chiara ci confermi in questo cammino.

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