
Carissime amiche e carissimi amici,
ecco risuonare nuovamente nei cieli il lieto annuncio di una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo Signore (Lc 2,11). Il Signore non si stanca di noi, mai. Discende sempre e nuovamente riprende a crescere in mezzo al suo popolo a partire da un bambino.
Ecco risuonare nuovamente per noi l’annuncio di una realtà che si offre alla porta del nostro cuore: il calore del raggio della Vita lo dischiude alla gioia, può germinare nuovamente in noi dall’eterna pace. Quale stupore! Ecco germinare un piccolissimo seme dal calore dello Spirito Santo, riacceso da Dio nel grembo di Maria. Dio vuole davvero condividere la sua vita con noi!
Ecco, è un delicato e tenero fiore deposto presso il nostro cuore. Maria lo depone nel luogo in cui il nostro stesso cuore cerca calore, nutrimento e protezione. La più alta carità di Maria è mostrarci Dio. Nascosta, silenziosa, rispettosa Maria non influenza il nostro pensiero e le nostre scelte, ma ci dona Colui la cui sola Parola può dischiudere il nostro essere alla pace, alla luce, alla gioia.
Ecco, si ripresenta alla nostra umanità la possibilità di accogliere e generare il Verbo, da cui tutto ha principio e che è il fine stesso della creazione. Ciò che è avvenuto in Maria può accadere a ciascuno di noi e a tutti.
Riconosciamo con viva gratitudine questo accadimento della venuta del Signore tra di noi nei vari eventi della storia di quest’anno. Essi sono il filo rosso con il quale Dio tesse la nostra carne con la sua e ci lega a sé, plasmando il nostro cuore e dandogli la forma del cuore del Figlio, il Verbo incarnato che si è fatto Storia. Con gioia ne condividiamo alcuni con voi.
Il 2024 ha segnato quarant’anni di vita della nostra comunità germinata dalla piccola presenza di quattro sorelle nel 1984. Come una giovane e fragile pianticella ha piano piano messo radici nelle stagioni che si sono susseguite, ha attraversato vari momenti, alcuni più fecondi, altri segnati da cambiamenti particolarmente rilevanti. Tra questi ricordiamo nel 2015 la chiusura della presenza francescana dei frati minori di Borgo e la morte della nostra sr Chiara Donata, che con cuore di madre ha dato inizio alla fondazione del monastero. Sicuramente questi due eventi hanno segnato una delle grandi svolte della nostra vita, aprendoci all’inedito e costringendoci in qualche modo a rimetterci in cammino sulla Parola di Dio e non sulle nostre sicurezze. Una Parola ci ha particolarmente accompagnato in questo quarantesimo, Parola con la quale Dio fa fare memoria al popolo di Israele dei quarant’anni nel deserto, svelandogli il senso profondo di quanto ha vissuto, ossia il compiersi di un’alleanza intrisa di affidamento fiducioso a Colui che ha sempre cura di noi: Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Il tuo mantello non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant’anni. Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, corregge te” (Dt 8,2-5). Celebrare volutamente senza grande risonanza esteriore i nostri quarant’anni di vita ha significato per noi proprio questo: provare a entrare nel Mistero di grazia che ci ha attratto a sé, rinnovando il desiderio di “camminare umilmente con il nostro Dio” (Mi 6,8). È proprio l’entrare nel Mistero che ci fa fatto contemplare con gratitudine ancora più forte i vostri volti e quelli che già sono davanti al Signore, come segno inconfutabile della Sua presenza e provvidenza: siamo qui come Chiesa e per la Chiesa e questa comunione è il grembo che contiene e sostiene la nostra vita come la vita di tutti. Vale la pena vivere nella Chiesa e dare la vita per essa, per restituire un po’ di quella grazia con cui siamo stati graziati!
È a partire da questo cuore contemplante che desideriamo dire anche da qui il nostro grazie all’amato Arcivescovo Lauro Tisi, agli amici mons. Luca Raimondi, vescovo ausiliare di Milano e mons. Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia, al caro fra Massimo Fusarelli, Ministro Generale dei frati minori, da tanti anni amico fraterno, e ai tanti frati e sacerdoti compagni nel quotidiano cammino, in particolare i sacerdoti di Pergine che ci assicurano la celebrazione della S. Messa: la loro presenza nella nostra vita è un costante e forte incoraggiamento a vivere il dono della nostra vocazione.
Accanto a loro la madre Presidente Chiara Cristiana Mondonico e il ministro Provinciale del Nord Italia, fra Enzo Maggioni, che con sapienza e parresia ci hanno guidate nella celebrazione del capitolo elettivo di luglio, nel quale abbiamo eletto abbadessa sr Maria Maddalena, coadiuvata nel governo della comunità da sr Maria Emmanuela e sr Barbara Veronica.
Tutto questo e tanto altro ci fa dire che la vita è davvero un intreccio di volti e di storie che sono sempre rivelativi della presenza del Signore! Come il cammino in vista dell’incardinazione di sr Mariachiara, rientrata dal monastero di S. Claire di Gerusalemme dopo 15 anni di missione. Come la fraterna amicizia con i frati cappuccini, attraverso i quali si è avvicinata a noi Elena, giovane vicentina, iniziando con noi il 29 settembre il cammino di discernimento del postulantato. Occasione questa per noi di rivedere fra Alessandro Carollo, Ministro Provinciale dei frati cappuccini, che ci è sempre cordialmente vicino.
Fraternamente vicini siete tutti voi, amici di ieri e di oggi, con i quali ci è caro condividere questo grazie e la preghiera. Per voi tutti chiediamo al Signore di elargirvi il centuplo promesso e di confermarvi nella fede, rafforzarvi nell’amore e orientare sempre la vostra speranza verso di Lui!
Vi abbracciamo ad uno ad uno. Buon Natale, buon anno e buon Giubileo della speranza!
Le vostre sorelle Clarisse