Nel ritmo di Dio: la liturgia delle Ore – La preghiera liturgica 2

Pubblicato giorno 15 Giugno 2018 - ARTICOLI DEL BLOG, La preghiera

Condividi su:   Facebook Twitter Google

 

Tutta la creazione, nel succedersi fecondo delle stagioni, nel sapiente alternarsi del giorno e della notte, nell’esperienza del nascere e del morire, vive e si sviluppa nella dimensione del tempo.

Così è per la vita dell’uomo: formato nel segreto del grembo materno attraverso i pazienti e laboriosi mesi della gravidanza, egli impara a conoscere se stesso e la sua vocazione lungo gli anni della crescita, dentro lo scorrere degli eventi e della storia, maturando nel tempo e camminando verso la pienezza della vita.

Il Dio vicino

Per farsi vicino e rivelarsi all’uomo, Dio ha scelto di comunicarsi a lui nel tempo, accompagnando fin dall’inizio i passi dell’umanità con amore di Padre, sostenendo il suo cammino nel travaglio di una storia segnata dal peccato, col desiderio profondo, divino, di ricondurla alla comunione con Sé.

Per questo, “quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna” e lo mandò come il dono d’amore più grande, “perché ricevessimo l’adozione a figli”(Gal 4,4-5).

In Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, la nostra umanità, la nostra storia, è stata visitata nel più intimo, perché Egli ha assunto in Sé tutto di noi: è stato bambino, ragazzo, uomo, condividendo dal di dentro la nostra condizione umana nella sua bellezza e fragilità, nel suo paziente maturare nel tempo… fino a darle pienezza e fecondità d’amore e di vita attraverso la sua morte redentrice: “Tutto è compiuto!”(Gv 19, 30).

“Io sono con voi tutti i giorni”

Il Signore risorto, prima di fare ritorno al Padre, ha promesso ai discepoli la sua quotidiana presenza. Tale presenza, culminante nel sacramento dell’Eucaristia, abbraccia tutto il tempo e tutta la vita, invitandoci a coltivare quel rapporto di comunione e di amicizia con il Signore che è la preghiera. Pregare è crescere nella familiarità con Gesù, accogliere e custodire la sua parola, rimanere nel suo amore, radicati in Lui come i tralci sono uniti alla vite.

La Chiesa, fedele al compito datole dal Signore di pregare incessantemente, cioè di rimanere incessantemente unita a Lui, celebra la Liturgia delle Ore “in modo da santificare tutto il corso del giorno e della notte per mezzo della lode di Dio”(SC 84).

Questa preghiera, coltivata fin dalle prime comunità cristiane, si è sviluppata a poco a poco, diventando propriamente la preghiera liturgica della Chiesa. Essa ha un valore e un’efficacia particolari, perché “estende la straordinaria ricchezza del sacrificio eucaristico ad ogni ora della vita umana”(Paolo VI). Attraverso la celebrazione della Liturgia delle Ore, infatti, “il Mistero di Cristo, la sua Incarnazione e la sua Pasqua, che celebriamo nell’Eucaristia, penetra e trasfigura il tempo di ogni giorno”(CCC 1174), rivelandocene il senso e la preziosità. Passione, Morte e Risurrezione di Gesù non sono un evento del passato, sono la realtà presente, così che il nostro concreto oggi è immerso nella luce della salvezza!

La preghiera del mattino e della sera

Nel corso della giornata la comunità cristiana è invitata a lasciarsi avvolgere dal mistero di Cristo, e la Liturgia delle Ore ha proprio la caratteristica di stabilire una stretta relazione tra i misteri della vita del Signore e i momenti della preghiera della comunità. Per questo è di grande importanza la celebrazione delle Lodi mattutine e dei Vespri che, come vere preghiere del mattino e della sera, sono i cardini, le Ore principali, della preghiera liturgica quotidiana. In esse l’inizio e il termine di ogni giornata è assunto, santificato e illuminato dal fulgore del mistero pasquale di Cristo.

 Le Lodi, che si pregano allo spuntare dell’alba, celebrano la Risurrezione del Signore Gesù, vero sole che viene a visitarci dall’alto con il suo dono di vita nuova ed eterna; i Vespri, che sono la preghiera serale, quando il giorno ormai declina, ricordano il sacrificio redentore della sua Passione e Morte, aprendo il nostro cuore all’attesa della vita senza tramonto e orientando il nostro sguardo all’incontro finale con Lui nella gloria.

Tempo dell’uomo, tempo di Dio

Così, nel limitato scorrere del tempo della nostra vita, batte il cuore stesso di Dio; i nostri giorni sono abitati dal suo dono di amore che trasfigura… e noi siamo ormai nella pienezza dei tempi, nell’ “anno di grazia e di misericordia del Signore”(Lc 4, 19) in cui il Vangelo è annunciato e possiamo riconoscere la visita di Dio, aderendo a Lui con tutto il cuore attraverso quel paziente cammino di conversione che è la vita cristiana. La preghiera ci rende consapevoli di non essere soli, aiutandoci a riconoscere la verità dell’amore del Signore che sostiene, rinnova e ricolma la nostra vita con la sua feconda benedizione.

 

Condividi su:   Facebook Twitter Google