Novena dell’Immacolata – 1 dicembre 2016

Pubblicato giorno 1 Dicembre 2016 - Novene

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Giovedì 1 dicembre

Giornata di preghiera per le vocazioni

Maria, vergine interamente donata

 

 

 

Rallegrati, piena di grazia… tu concepirai un figlio.

 Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?

 

A partire dalla donazione totale di Maria, dalla sua espropriazione a immagine dell’espropriazione del Figlio, che afferma nell’amore il Tu del Padre, è possibile comprendere da un altro punto di vista il mistero della verginità, il mistero della fertilità sterile, il paradosso biblico delle madri sterili. Questo paradosso, che costella la storia dell’Antico e del Nuovo testamento, è espresso nella Chiesa dalla vocazione alla verginità consacrata, che trova in Maria il suo modello e in Gesù il suo prototipo.

In Gesù la verginità fu l’espressione umana, sensibile, temporale dell’eterna, permanente espropriazione di sé che caratterizza, nella Trinità, le persone divine come pure relazioni, come pure affermazioni dell’altro da sé, come pure affermazioni del Tu divino. Anche Maria, totalmente aperta al mistero di Dio, è stata preparata alla sua missione con un orientamento interiore e misterioso verso la vita verginale. Solo alla luce di questo orientamento si comprende bene la sua risposta all’annuncio dell’angelo: «Come avverrà questo, poiché sono vergine?». Maria non esprime una risoluzione di rimanere vergine, perché non si spiegherebbe il suo essere promessa sposa, ma piuttosto la sua propensione profonda verso la verginità; il suo desiderium virginitatis. A questo sentimento intimo di Maria alludeva già il saluto iniziale dell’Angelo, che possiamo adesso meglio tradurre così: «Rallegrati di essere stata trasformata dalla grazia». Questa grazia, sperimentata da Maria, era la sua tendenza intima verso la verginità. Paradossalmente, nella sproporzione del dono reciproco sotteso in questo annuncio, la verginità di Maria si trasforma nella sua maternità. L’espropriazione per Dio diviene appropriazione del vero io e perciò feconda.

 

 

Preghiera

Dolce Vergine e Madre, Figlia della stirpe degli uomini,

che portasti il Creatore nelle tue braccia!

Realmente tu sei più preziosa della creazione intera,

perché da te soltanto

il Creatore ha ricevuto le primizie della nostra umanità.

La sua carne fu fatta dalla tua carne, il suo sangue dal tuo sangue.

Dio si è nutrito del tuo latte,

le tue labbra hanno toccato le labbra di Dio.

In te tutto il creato esulta di gioia,

perché può offrire spiritualmente al suo Signore,

l’oro della carità, dal tuo cuore ardente d’amore,

l’incenso della preghiera,

quando  portavi  nella  mente  e  nel  cuore 

i  misteri  di  questo  tuo figliolo,

la mirra di ogni umiliazione

che con il tuo figliolo tu pure hai vissuto.

Lui che è Dio, Re e Signore, nei secoli dei secoli.

(S. Camilla Battista da Varano)

 

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