Novena dell’Immacolata – 2 dicembre

Pubblicato giorno 2 Dicembre 2016 - Novene

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Venerdì 2 dicembre

Preservata da ogni macchia

Disse il Signore ad Adamo:

“Mangia pure i frutti di qualunque albero,

ma dell’albero della scienza del bene e del male non ne mangiare”.

 Adamo poteva dunque mangiare i frutti di qualunque albero del Paradiso;

egli, finché non contravvenne all’obbedienza non peccò.

Mangia, infatti dell’albero della scienza del bene

colui che si appropria la sua volontà

e si esalta per i beni che il Signore dice e opera in lui;

e così, per suggestione del diavolo e per la trasgressione del comando,

è diventato per lui il frutto della scienza del male.

Bisogna perciò che ne sopporti la pena.

 

San Francesco, nell’Ammonizione II che abbiamo ascoltato, fa una sintesi straordinaria del peccato originale, di quella disobbedienza primordiale, di quella pretesa di autonomia da Dio, che il libro della Genesi ci consegna come lettura della nostra libertà ferita.

Ma Dio, che mai si è sognato di proibire all’uomo l’albero della vita, ha prefigurato in esso, fin dalle prime pagine della Scrittura, l’albero della Croce e il suo frutto di salvezza, donato a tutti nella pienezza dei tempi. Donando se stesso per amore, Cristo ci dice contemporaneamente due cose: quanto ciascuno di noi sia prezioso per Dio e quanto ciascuno di noi si sia allontanato da lui. Il fatto che un uomo simile a me si sia impegnato fino alla morte per me e mi abbia redento, mi fa comprendere sia il mio io che il tu di Dio: anzi, mi fa comprendere che ci può essere il mio io solo perché Dio vuole farsi il mio tu. Quando nella notte di Pasqua cantiamo “Felice colpa che meritò un così grande redentore” cantiamo il nostro Magnificat: la vittoria sul peccato originale e su quella storia di peccato e di seduzione che ha ammaliato e ammalia il nostro mondo. Possiamo immaginare di sentire queste parole di sant’Ambrogio sulla bocca di Maria Immacolata, preservata -in vista della redenzione operata da Gesù- dalla ferita del peccato originale: “Ringrazio il Signore Dio nostro che ha creato un’opera così meravigliosa nella quale trovare il suo riposo. Creò il cielo, e non leggo che si sia riposato; creò la terra, e non leggo che si sia riposato; creò il sole, la luna, le stelle, e non leggo che nemmeno allora si sia riposato; ma leggo che ha creato l’uomo e che a questo punto si è riposato, avendo un essere cui perdonare i peccati” (Exameron, IX, 76).

Preghiera

Benedetta sei tu, madre di misericordia, 

testimone della prima rivelazione del Figlio.

Tu hai veduto con i tuoi occhi

il mistero nascosto da secoli eterni

svelarsi nel Figlio, rivelazione di Dio!

Realmente tu hai visto nel Figlio la Vita che si è fatta visibile,

hai contemplato il mistero svelarsi alle genti,

hai toccato la Vita che si è a noi donata.

(S. Camilla Battista da Varano)

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