Domenica 4 dicembre
Maria, la Sposa
Ti farò mia sposa per sempre; ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore;
ti fidanzerò con me nella fedeltà,
e tu conoscerai il Signore.
Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme,
che scendeva dal cielo, da presso Dio,
preparata come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
“Ecco la dimora di Dio con gli uomini!”
Nell’Antico testamento, il tempo del fidanzamento è il tempo della fedeltà nel deserto, il tempo dell’Alleanza sul Sinai.
Ma più spesso la storia d’Israele, come la nostra storia, è la storia dell’infedeltà del popolo verso il suo Dio: il matrimonio della Figlia di Sion con il suo Sposo è diventato un adulterio, oggetto dei ripetuti rimproveri dei profeti. Nel Nuovo testamento, lo Sposo ormai non è più soltanto Dio, ma Cristo.
Che cosa vuol dire, quindi, la qualifica di sposa per Maria?
Come sottolinea l’evangelista Luca nel brano dell’annunciazione, Maria è figura della Figlia di Sion, della Virgo Sion, poiché era la Virgo corde nella sua aspirazione alla verginità come espropriazione di sé nel dono a Dio. Ma, allo stesso tempo, emerge un altro aspetto di quella verginità, ossia la sua dimensione sponsale.
Nella tradizione profetica la Figlia di Sion veniva chiamata vergine per sottolineare quale avrebbe dovuto essere l’integrità dei suoi rapporti sponsali con Dio. Ora, nell’annunciazione, l’Angelo inizia il suo messaggio riprendendo l’invito che i profeti rivolgevano alla Figlia di Sion (chaire, rallegrati!), ma precisandolo; adesso Maria è invitata a rallegrarsi della trasformazione operata in lei dalla grazia: la grazia della verginità, quella della Virgo Sion, la sposa di Dio. Non suscita quindi meraviglia che la Tradizione, proprio in relazione al contesto dell’Incarnazione, abbia dato a Maria il titolo di sposa: Sponsa Dei, Sponsa Patris, Sponsa Christi, Sponsa Spiritus Sancti. Nella visione dell’Apocalisse, infine, è la Chiesa a essere la sposa dell’Agnello. Nella visione escatologica risuona di nuovo la formula classica dell’Alleanza, nella reciprocità asimmetrica del patto fra Dio e il suo popolo, con la quale viene offerta all’umanità la vita futura, la vita eterna, alla cui crescita in noi coopera Maria.
Preghiera
Donna povera e umile,
sei pellegrina e forestiera con il tuo Figlio,
nel lungo esodo della sua vita!
Realmente tu sei stata consorte delle sue afflizioni
e delle sue fatiche,
esule e straniera in Egitto, povera nella casa di Nazaret,
pellegrina sulle vie della volontà del Padre.
Tu hai seguito il tuo Figlio
nel cammino della sua umiliazione,
povera gli hai offerto la tua povertà,
umile gli hai indicato come riconoscere il volto del Padre,
pellegrina lo hai reso alla sua missione fra gli uomini.
Questa è la tua gioia,
o madre compassionevole,
dolce Sposa del Signore
questo il tuo gaudio,
o anima fedele.
(S. Camilla Battista da Varano)