Novena di santa Chiara 2022 – 2 agosto

Pubblicato giorno 2 Agosto 2022 - ARTICOLI DEL BLOG, Novene, S. Chiara d'Assisi

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UN CAMMINO
VERSO
LA PURITÀ DI CUORE
CON CHIARA D’ASSISI 

Negli scritti di Chiara troviamo un solo riferimento esplicito alla purità di cuore. Appartiene a uno dei passi più importanti della Forma di vita, che siamo solite chiamare Regola di Santa Chiara.
La madre santa Chiara l’ha tratto dalla Regola bollata del padre san Francesco. Questo dato non sminuisce il valore di tale espressione, perché la madre non copia sem¬plicemente ma fa proprio quello che l’esperien¬za della vita le indica come fondamentale.
Tale affermazione è vera in modo particolare per quanto ha appreso da Francesco, voce del Signore per indicare la via del Vangelo. Nel passo in questione ci viene detto di attendere a ciò che sopra tutto dobbiamo desiderare, avere lo Spirito del Signore e la sua santa ope¬razione, da cui segue il pregarlo sempre con cuore puro (RsC 10,10: FF 2811).
Siamo di fronte a un atteggiamento fonda¬mentale che investe tutta la vita. Vogliamo perciò lasciarci guidare da Chiara stessa attraverso i suoi scritti in un cammino che con¬duce ad avere il cuore puro.

(testo di sr. Chiara Giovanna Cremaschi, Monastero di Milano, 2003)


2 agosto – Il punto di partenza

Siamo esortate da santa Chiara a vedere sempre il nostro principio (2LAg 11: FF 2875), quel punto di partenza che è di più dell’inizio del cammi¬no, perché riguarda gli elementi fondamentali da non perdere mai di vista.
Ci collochiamo idealmente in quella notte del venerdì venendo il sabato, che corrisponde al 9-10 agosto 1253, in cui la madre giunta al termine della corsa si effonde davanti al suo Dio e alle dilette sorelle in un rendimento di grazie al Donatore sommo per la vita, la vocazione, il dono delle sorelle e di Francesco, ma anche per la povertà, la solitudine, la penuria e la debolezza.
Guardando la strada percorsa Chiara vede l’azione della grazia in ogni realtà vissuta di cui il Padre, che sempre l’ha amata come la madre il suo figliolo piccolino, è stato il primo protagonista. Perciò racconta quello che è avvenuto agli inizi con la chiarezza data da una spoliazione totale compiuta in letizia, indicandoci la via da percorrere.

1. Lasciarsi illuminare il cuore dal Padre
Il primo atteggiamento da assumere per vivere la vita cristiana, intesa come risposta alla chiamata di Dio, è quello di aprirsi alla luce, lasciare che il Padre ci illumini il cuore per scoprire il suo disegno e seguirlo. Ma ascoltiamo Chiara: Dopo che l’altissimo Padre celeste, per sua misericordia e grazia, si degnò di illuminare il mio cuore perché, per l’esempio e l’insegnamento del beatissimo padre nostro Francesco facessi penitenza, poco dopo la sua conversione, unita alle poche sorelle che il Signore mi aveva donate poco dopo la mia conversione, volontariamente gli promisi obbedienza, così come il Signore aveva river¬sato in noi la luce della sua grazia attraverso la sua vita mirabile e il suo insegnamento (TestsC 24: FF 2831). Dopo che l’altissimo Padre si degnò di illuminare il mio cuore me¬diante la sua grazia perché, per l’esempio e l’in¬segnamento del beatissimo padre nostro san Francesco facessi penitenza… (RsC 6,1 FF 2787).
Ritroviamo le stesse parole nel Testamento e nella Forma di vita. Al di là delle interpretazioni degli studiosi questo ci fa comprendere quale importanza rivestano per la nostra madre. Ci soffermiamo sul Testamento. Servendosi di parole bibliche interiorizzate nella preghiera, Chiara guarda al Padre come origine della vocazione vissuta con le sorelle in San Damiano, consapevolezza che ritorna più avanti quando parla del piccolo gregge che il Signore e Padre ha generato nella sua santa Chiesa (TestsC 45: FF 2841). Chiara ha la coscienza di una vicinanza di Dio che non ne annulla la trascendenza: il Padre è altissimo e celeste. Il suo illuminare il cuore è misericordia e grazia: tutto è dono. Un cuore che accoglie la chiamata con queste disposizioni, ha già messo le premesse per lasciarsi purificare.
La luce non viene attraverso avvenimenti straordinari, ma è attinta dall’esempio – la vita mirabile – e dalla parola di Francesco, che con¬duce Chiara al Figlio di Dio del quale è vero amante e imitatore (TestsC 5: FF 2824). Non si ferma infatti all’interme¬diario, ma ha piena coscienza che, attraverso la sua vita, il Signore aveva riversato in noi la luce della sua grazia, cioè l’abbondanza del dono dello Spirito Santo, che conduce a fare penitenza. Si tratta di un cammino di conver¬sione che dura tutta la vita, attraverso il quale lo Spirito Santo purifica il cuore cambiando la mentalità del mondo con quella evangelica.

2. Chiamata dello Spirito
Da quanto abbiamo detto appare evidente la consapevolezza di Chiara dell’operare dello Spirito nella vocazione: ne è all’origine e con¬tinua a rendere possibile una risposta che tenda a quella perfezione alla quale lo Spirito del Signore ti ha chiamata (2LAg 14: FF 2876). Tutta la seconda lettera ad Agnese di Praga gioca sul tema della perfezione, che rende imitatrici del Padre, e s’i¬dentifica con la sequela di Cristo povero. Nella breve forma di vita data da Francesco si tratta di seguire la perfezione del santo Vangelo (RsC 6,3: FF 2788), cioè Cristo che dona se stesso per l’ineffabile carità per la quale volle morire sul legno della croce (4LAg 23: FF 2904). Il cuore che segue Gesù Cristo fino a questo punto, per la forza dello Spirito ha raggiunto la purezza, ma tutto il cammino della vita tende verso tale perfezione.

3. Slancio del cuore (cordis affectu)
Scrivendo ad Agnese, dopo aver appreso con gioia che ha deciso di abbracciare la sua stessa via, Chiara le dona preziose indicazioni incoraggiandola nella scelta. Si congratula perché avete preferito, con tutta l’anima e con tutto lo slancio del cuore, la santissima povertà e le privazioni del corpo (1LAg 6: FF 2861). La preferenza per la santissima povertà, che è la sequela di Cristo povero, a cui sono unite le privazioni del corpo, cioè la povertà materiale, è dono che scende dall’alto. Esige però una risposta tale da investire totalmente il cuore, che mette ogni sua energia nell’asse¬condare l’azione dello Spirito. Il testo latino parla di affetto e implica una volontà amorosa di adesione e d’impegno, da cui non è estraneo il sentimento.

4. Desiderio del Croci fisso povero
Altra componente essenziale di un cammi¬no verso la purità di cuore è l’ardore del deside¬rio: riempitevi di coraggio nel santo servizio del Crocifisso povero, che avete intrapreso con ardente desiderio (1LAg 13: FF 2863). Questo non deve mancare all’inizio dell’andare, quale alimento al coraggio nell’intraprendere il servizio, cioè una vita totalmente consacrata a Cristo e al suo Vangelo. Ma resta indispen-sabile in ogni ora della vita, per non venir meno nelle prove connesse a una risposta ge¬nerosa alla chiamata divina. Pone infatti sui passi del Crocifisso povero, che non conduco¬no su un terreno pianeggiante, ma alla nudità della croce.

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