A che gioco giochiamo? Come smettere di recitare il copione sbagliato. Omelia di p Gaetano Piccolo SJ per la V domenica di Quaresima anno C

Pubblicato giorno 5 Aprile 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Omelie di p. Gaetano Piccolo SJ

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Relicti sunt duo, misera et misericordia

Agostino

 

 

 

Ruoli che non abbiamo scelto

Come diceva Shakespeare, la vita è un palcoscenico, e tutti noi amiamo recitare un ruolo. Sebbene proviamo a cambiare di tanto in tanto la nostra maschera, ci sono dei ruoli per i quali abbiamo una certa preferenza. E molte volte rischiamo di rimanere intrappolati dentro maschere da cui non riusciamo a liberarci.

Ci fissiamo per esempio nel ruolo della vittima, nel personaggio di chi paga le conseguenze dell’ingiustizia del mondo e diamo facilmente la colpa agli altri senza assumerci mai le nostre responsabilità.

Altri invece amano recitare il ruolo degli accusatori, sono quelli che si ritengono sempre giusti, curano l’immagine e non vogliono essere trovati in difetto. E poi ci sono quelli che provano a svolgere il ruolo del salvatore, sono quelli che devono salvare le situazioni a ogni costo, si sacrificano per gli altri anche quando nessuno glielo chiede. Quando questi tre ruoli appaiono insieme, si rischia di costruire un gioco spiacevole che può andare all’infinito. L’unico modo per uscirne è che uno degli attori si sottragga al ruolo che gli viene imposto di giocare.

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