Omelia di p. Gaetano Piccolo SJ per la XXIV domenica anno B

Pubblicato giorno 11 Settembre 2021 - Senza categoria

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«Chi ama, perda.

È doloroso il distacco da ciò che ami.

Ma anche l’agricoltore

perde temporaneamente ciò che semina.

[…] Costui che disprezza

e fa cadere a terra è un avido mietitore. […]

Di conseguenza,

chi ama la propria vita, la perderà.

Chi intende ricavarne frutto, la semini.

Sant’Agostino, Discorso 330, 2

 

Il rifiuto della sofferenza

Quando ci troviamo davanti a situazioni di sofferenza, sofferenza personale o delle persone a cui vogliamo bene, la prima reazione è generalmente il rifiuto: non è possibile! Cerchiamo un colpevole, ci arrovelliamo provando a costruire strategie di vendetta. Per quanto comprensibili ed emotive, queste reazioni non ci aiutano ad affrontare le vicende faticose della vita, quelle in cui siamo messi alla prova nella salute o quelle in cui facciamo esperienza dell’ingiustizia o del tradimento o del fallimento… La sofferenza è lì e chiede di essere attraversata. Paradossalmente ci troviamo di fronte a una grande scuola, dove possiamo cogliere l’occasione di crescere umanamente e spiritualmente. Gesù, dice Marco nel Vangelo di questa domenica, parlava della sua sofferenza apertamente, perché nella sofferenza non puoi nasconderti: è lì che sei visto e ti vedi per come sei veramente. Quando tutto va bene è infatti facile predicare, soprattutto quando imbastiamo discorsi retorici su come gli altri devono vivere la sofferenza, ma la vera predicazione, quella più efficace, è la nostra vita nel tempo della difficoltà e del dolore. CONTINUA A LEGGERE

 

 

 

Leggersi dentro

– Come vivo il rapporto con Dio nel tempo della sofferenza?

– Cosa vuol dire per me in questo tempo prendere la mia croce e seguire Gesù?

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