Opere di vita, meditazioni a margine dell’anno della Misericordia

Pubblicato giorno 1 Aprile 2017 - S. Chiara d'Assisi

Condividi su:   Facebook Twitter Google

“Il Signore sia con voi sempre, e ora voi siate sempre con Lui. Amen.”!

Queste parole terminano la lunga “Benedizione” di S. Chiara (F.F. 2854-2858). Alla fine di quest’Anno 2016, durante il quale abbiamo celebrato il Giubileo della misericordia, da poco concluso, accogliamole con gratitudine.

Dopo aver letto, compreso, meditato, accolto e vissuto quello che ci hanno suggerito Chiara e la donna misera, nostra sorella nella fede, durante lo scorrere dei mesi dell’Anno Santo, rendiamo grazie per il dono della misericordia, dell’amore del Signore, del suo essere sempre con noi che celebreremo ancora una volta nel prossimo suo Natale. Riconoscendoci un’opera della sua misericordia, avendola accolta e gustata nel Sacramento del Perdono e messa in atto nelle opere di misericordia corporale e spirituale, opere di vita per noi, per il nostro prossimo, possiamo intraprendere un nuovo cammino benedetti dal Signore, accompagnati dai Santi e dalle Sante.

Per Chiara la misericordia è stata un dono grande, un ritornello risuonato nella sua storia, che ha scandito le tappe della sua vita. Dalla nascita, Chiara è stata riconosciuta come un’“opera di misericordia”. La sua vocazione speciale nella Chiesa è un dono del “Padre delle misericordie”. Lui, nella sua “sovrabbondante misericordia e carità”, l’ha illuminata e ha moltiplicato la fraternità con nuove sorelle (F.F. 2823.2846). Chiara era “molto misericordiosa” nella vita quotidiana, nella penitenza e nelle varie necessità comunitarie e personali delle sorelle (F.F. 2949.2805.2797). Nella corrispondenza con S. Agnese di Praga, Chiara si riferisce alla misericordia di Gesù Cristo, chiedendo all’amica e alle altre sorelle di Praga di intercederla “per godere insieme dell’eterna visione” (F.F. 2870) in cielo. Infine, al termine della vita, Chiara nella sua “Benedizione” così prega, ascoltiamone la parte centrale come rivolta a ciascuno e a ciascuna di noi:

Io, Chiara, ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre nostro san Francesco, sorella e madre vostra e delle altre sorelle povere, benché indegna, prego il Signore nostro Gesù Cristo, per la sua misericordia e per l’intercessione della sua santissima madre santa Maria, del beato arcangelo Michele e di tutti i santi Angeli di Dio, del beato Francesco nostro padre e di tutti i Santi e le Sante, affinché lo stesso Padre celeste vi doni e vi confermi questa sua santissima benedizione in cielo e in terra: in terra, moltiplicandovi in grazia e nelle sue virtù, tra i suoi servi e le sue ancelle nella Chiesa militante; e in cielo esaltandovi e glorificandovi nella Chiesa trionfante fra i suoi Santi e Sante.

Vi benedico in vita mia e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie benedisse e benedirà in cielo e in terra i figli e le figlie, e con le quali un padre e una madre spirituale benedisse e benedirà i suoi figli e le sue figlie spirituali. Amen.

Con la benedizione di S. Chiara, ma anche di S. Elisabetta, che abbiamo festeggiato, e di S. Ludovico IX, patroni dell’O.F.S., Santi che hanno messo in pratica il Vangelo con le opere di misericordia, apriamoci al nuovo anno, affinché possiamo continuare a compiere “opere di vita” nella perseveranza e nella gioia, con la grazia del Giubileo celebrato e vissuto, con i frutti di misericordia, e nella speranza che il Signore sia sempre con noi e noi con Lui.

Condividi su:   Facebook Twitter Google