Pensavo fosse felicità, invece era solo aria! – Omelia di p. Gaetano Piccolo SJ per la VI domenica anno C

Pubblicato giorno 11 Febbraio 2022 - ARTICOLI DEL BLOG, Omelie di p. Gaetano Piccolo SJ

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Ger 17,5-8   Sal 1   1Cor 15,12.16-20   Lc 6,17.20-26

«Quaggiù invece, quanto più cresce quella che si chiama ricchezza, ma non lo è, non solo cresce anche il timore, ma non finisce la cupidigia. Puoi darmi molti ricchi, ma puoi forse darmi un solo ricco senza timore? Un ricco desidera ardentemente di ammassare denaro, ma trema per la paura di perderlo».

Sant’Agostino, Discorso 53/A, 2

Una meta da raggiungere?

Tutti gli uomini desiderano essere felici! Se n’era accorto anche Aristotele, il quale pensava alla felicità (eudaimonia) come una meta da conquistare. In un certo senso siamo tutti figli di Aristotele, ci sforziamo di conquistare un po’ di spazio nel mondo, alcuni scalpitano più di altri, alcuni sono capaci persino di fare del male agli altri nell’illusione che questo permetta loro di guadagnare un po’ di visibilità.

C’è poi chi pensa che la felicità dipenda dal potere che ha nelle mani, in realtà non si rendono conto che il potere li possiede: entrano in una spirale che li rende sempre più assetati fino al punto da autodistruggersi. Davanti a questi cavalli impazziti che scalpitano per tagliare il traguardo della felicità, si staglia l’immagine serena che troviamo nel libro di Geremia: l’uomo felice, benedetto dal Signore, è come un albero piantato, ben fermo e stabile, lungo corsi d’acqua (Ger 17,8). CONTINUA A LEGGERE
Leggersi dentro

  • Cosa vuol dire per te essere felice?
  • Quale spazio offri a Dio nella tua vita?
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