dal sito Rigantur mentes
II Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
Is 62, 1-5; Sal 95; 1 Cor 12, 4-11; Gv 2, 1-12.
«Dove trova una strada, là [il Signore] cammina»
Girolamo, Omelie sui Salmi
Dio si presenta come sposo dell’umanità
Da diversi anni, come sacerdote, ho avuto la possibilità di accompagnare coppie di fidanzati al matrimonio o gruppi di spiritualità coniugale. Sono sempre rimasto ammirato dal coraggio della loro scelta e mi hanno aiutato a rileggere in modo nuovo quelle numerose pagine della Bibbia in cui Dio si presenta come lo sposo dell’umanità.
Trovo coraggioso giocarsi la vita sulla parola di un altro, un altro che può cambiare, che può tradire, che può morire o decidere di andarsene. Trovo coraggiosa questa rinuncia all’integrità del proprio spazio, lasciando che un altro ti espropri continuamente dalle tue ragioni. Ho imparato che la vita coniugale è un continuo essere tirati fuori dalla tentazione di pensare solo a se stessi. C’è sempre un altro che ti ricorda continuamente che non ci sei solo tu. Ed ho capito, finalmente, che Dio mi ama così, come uno sposo.
L’immagine del matrimonio è certamente la metafora più utilizzata nella Scrittura per descrivere l’alleanza tra Dio e il suo popolo. Anche il testo di Giovanni 2,1-11 sembra rimandare a questa relazione, sia per il riferimento temporale al “terzo giorno”, che negli ambienti rabbinici era diventato sinonimo di “giorno dell’Alleanza”, in virtù di quanto dice anche Osea 6,2 («Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza»), sia per le parole rivolte da Maria ai servi, parole che richiamano la risposta del popolo a Mosè in Es 19,8 («quanto il Signore dirà, noi lo faremo»).
Per continuare a leggere clicca QUI