Ripercorrendo l’anno della Vita consacrata con Chiara d’Assisi

Pubblicato giorno 20 Marzo 2017 - S. Chiara d'Assisi

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Il 30 novembre 2014, Prima Domenica di Avvento, nella basilica di S. Pietro, con una celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Braz de Aviv, prefetto della Congregazione per i religiosi, si è dato inizio all’anno dedicato alla vita consacrata che si è concluso con la festa della Presentazione di Gesù al Tempio il 2 febbraio 2016.

Papa Francesco per questa bella occasione, fortemente voluta da lui, ha scritto una lettera apostolica. “Scrivo a voi come successore di Pietro, a cui il Signore Gesù affidò il compito di confermare nella fede i fratelli, e scrivo a voi come fratello vostro, consacrato a Dio come voi. Ringraziamo insieme il Padre, che ci ha chiamati a seguire Gesù nell’adesione piena al suo Vangelo e nel servizio alla Chiesa, e ha riversato nei nostri cuori lo Spirito Santo che ci dà gioia e ci fa rendere testimonianza al mondo del suo amore e della sua misericordia”.

Il Papa Francesco poi ci indica gli obiettivi da perseguire: “Il primo obiettivo è “guardare al passato con gratitudine”. Ogni nostro Istituto viene da una ricca storia carismatica. Alle sue origini è presente l’azione di Dio che, nel suo Spirito, chiama alcune persone alla sequela ravvicinata di Cristo, a tradurre il Vangelo in una forma particolare di vita, a leggere con gli occhi della fede i segni dei tempi, a rispondere con creatività alle necessità della Chiesa. E’ come il seme che diventa albero espandendo i suoi rami. Quest’anno ci chiama inoltre a “vivere il presente con passione”. La grata memoria del passato ci spinge, in ascolto attento di ciò che oggi lo Spirito dice alla Chiesa, ad attuare in maniera sempre più profonda gli aspetti costitutivi della nostra vita consacrata.

Abbracciare il futuro con speranza” vuole essere il terzo obiettivo di questo anno. “Conosciamo, ci dice Papa Francesco, le difficoltà cui va incontro la vita consacrata nelle sue varie forme… Proprio in queste incertezze, che condividiamo con tanti nostri contemporanei, si attua la nostra speranza, frutto della fede nel Signore della storia che continua a ripeterci: ‘Non aver paura… perché io sono con te’ ”. Obiettivi ma anche attese da parte del S. Padre Francesco: “Che sia sempre vero quello che ho detto una volta: ‘Dove ci sono i religiosi c’è gioia’ ”. Siamo chiamate a sperimentare e mostrare che Dio è capace di colmare il nostro cuore e di renderci felici. Papa Francesco si attende che “svegliamo il mondo” perché la nota che caratterizza la vita consacrata è la profezia. Si attende che diveniamo “esperti di comunione”, di “uscire da noi stessi”, per andare alle periferie esistenziali. C’è un’umanità intera che aspetta la nostra vicinanza e preghiera.

Si aspetta Papa Francesco che ogni forma di vita consacrata si interroghi su quello che Dio e l’umanità di oggi domandano. E quali orizzonti dopo le attese? Papa Francesco con questa lettera, oltre che alle persone consacrate si rivolge anche ai laici: “Incoraggio anche voi, laici, a vivere quest’anno della vita consacrata come una grazia che può rendervi più consapevoli del dono ricevuto. Celebratelo con tutta la “famiglia”, per crescere e rispondere insieme alle chiamate dello Spirito nella società odierna”. “Affido a Maria, la Vergine dell’ascolto e della contemplazione, prima discepola del suo amato Figlio, questo anno della vita consacrata. A Lei, figlia prediletta del Padre e rivestita di tutti i doni di grazia, guardiamo come modello insuperabile di sequela nell’amore a Dio e nel servizio al prossimo”.

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