Sentinella della notte, di Luigino Bruni

Pubblicato giorno 23 Gennaio 2018 - ARTICOLI DEL BLOG, Briciole di pensieri

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Il profeta è sentinella della notte. Non è uomo o donna della luce, non è abitante del mezzodì. Sa che la notte non è per sempre, l’alba arriverà, ma soprattutto sa di non sapere quando e sa che «è ancora notte». Abita la notte, come tutti, ignorante, come tutti, del tempo dell’aurora.
Non chiama la notte giorno, non accende fuochi per spegnere il buio. La conosce, è il suo tempo, e non dà risposte che non può dare. Non è questo il suo mestiere. Lui è “colui che sta”, rimane nel suo posto di vedetta notturna. E lì spera, attende, crede, non sa, come tutti, con tutti. Ma dialoga con i passanti, parla con i viandanti della notte: «Se volete domandate, domandate ancora, tornate a chiedere». Non può dare quelle risposte, ma non si rifiuta di ascoltare le domande. Allora il profeta è l’uomo e la donna del dialogo notturno, è il compagno e la compagna del tempo delle domande senza risposte. Può solo rispondere donando le sue uniche due certezze: che è ancora notte e che l’alba arriverà. Non è esperto dei tempi, non tenta previsioni sul momento aurorale. La speranza profetica non nega la notte e non nega l’alba, e la sua fedeltà alla vocazione sta nel saper restare ignorante tra la notte e l’alba, e invitare i passanti a fare domande. I profeti amano il proprio tempo dialogando con chi chiede in cerca di risposte senza poter rispondere. E mentre abitano questa notte dialogante, iniziano i primi bagliori del giorno. (Luigino Bruni)

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