Ti guarderò dormire. Essere genitore davanti al mistero di un figlio – Meditazione di p. Gaetano Piccolo SJ per la festa della S. Famiglia

Pubblicato giorno 27 Dicembre 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Omelie di p. Gaetano Piccolo SJ

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«L’ombra delle tue mani,

padre,

è come una nave

che transita sul mio corpo,

che è terra,

terra sfinita».

Alda Merini

 

Gratuità e distanza

Diventare genitore non è mai stato facile. Significa lasciarsi espropriare dalla propria esistenza, non essere più centrati su se stessi. Si diventa genitori quando si è capaci di donare la vita a qualcuno, senza pretendere di diventarne padroni. È lo spazio della gratuità. Per questo si diventa genitori non soltanto o non semplicemente quando si concepisce un figlio, ma si diventa genitori quando si dà la vita per qualcuno, lasciando che scelga la strada da percorrere. Si diventa genitori quando si è disposti a vedere un figlio, mentre percorre una strada che non è quella immaginata.

Genitore è chi non è ossessionato dal tentativo di produrre una propria fotocopia che si distenda nel tempo. Non è genitore chi pretende di manipolare la vita affinché gli dia soddisfazione. Come Maria, ogni genitore viene attraversato da una spada, quella spada che chiede di mettere una distanza. La relazione tra un genitore e un figlio è sana quando non diventa fusione, ma accetta la separazione inevitabile. Quella separazione necessaria, che avviene nel taglio del cordone ombelicale, si deve poi realizzare nuovamente nello sviluppo della vita.

 

La crisi della paternità

La nostra cultura, lo sappiamo, attraversa una crisi di paternità. CONTINUA A LEGGERE

Leggersi dentro

  • La famiglia è spesso luogo di tensioni e di conflitti: cosa stai facendo per prenderti curare delle relazioni familiari?
  • In che modo tieni conto del tuo dialogo con Dio nell’educazione di tuo figlio?

 

 

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