“Un mammolo bellissimo” – Santa Chiara, figlia nel Figlio

Pubblicato giorno 30 Gennaio 2018 - ARTICOLI DEL BLOG, S. Chiara d'Assisi

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Volti di bimbi gioiosi o tristi, sorridenti o mesti, dagli occhi colmi di vita o spenti di tristezza, aperti all’amore o segnati dalla violenza, ancora innocenti o già troppo adulti. Volti, tanti volti: l’oggi che si apre al futuro, il seme che diventerà altero. Ma quale futuro, quale albero? Le risposte potrebbero essere tante e diverse… tra le tante risposte una mi pare la più immediata, la più semplice, la più luminosa e sicura.

Un volto di donna, Chiara, un cuore che ha saputo cogliere l’essenza dell’amore racchiusa nell’accoglienza e nel dono del mistero dell’essere “bambino, piccolo, mammolo*”. Una donna che nell’intrecciarsi di queste due dimensioni nella sua vita può indicarci la strada e la risposta ai nostri interrogativi.

“Quello che te creò sempre te ha guardato come la madre lo suo figliolo piccolino lo quale ama”. Queste parole di s. Chiara pronunciate prima di morire sono la semplice e trasparente testimonianza con cui ha vissuto il rapporto con il suo Signore. Ella si sente amata teneramente proprio come un figlio, un bimbo piccolo, da Colui che l’ha creata e che come madre l’ha sempre vegliata e custodita nel suo cammino. Parole che all’approssimarsi della morte sono l’eco, lo specchio di una caratteristica costante che ha accompagnato in modo significativo e profondo la sua vita: Chiara come bimba nelle mani di questo Padre-madre. E proprio nell’accogliere il mistero dell’essere figlia, nel vivere così ogni giorno può, da vera donna,  vivere in parallelo l’altra dimensione dello stesso mistero, il dono di sé che si traduce nell’essere madre. Un mistero, una dimensione che tutta si potrebbe racchiudere e sintetizzare in quella esortazione che è anche il grido della sua vita e il desiderio continuo, “per amore del santissimo Bambino”. Questo amore forte e ardente ha postato a pienezza una dimensione specifica della sua femminilità, quella della maternità, trasfigurandola da dimensione naturale iscritta nel suo essere in una dimensione più profonda e luminosa.

Lei, figliola piccola del Padre, al tempo stesso madre del mammolo bellissimo Cristo Gesù.

È bello, infatti, rileggendo il processo di canonizzazione, vedere come il Signore stesso abbia quasi sottolineato questo aspetto che la costituiva, accogliendolo e ridonandolo a lei come risposta d’amore, lui stesso “si fa vedere” a s. Chiara nelle sembianze di un mammolo e così ce lo descrivono le sue sorelle.

Suor Francesca in un calendimaggio vede in grembo a Chiara “innanti al petto suo uno mammolo bellissimo, lo Figliolo di Dio”; suor Agnese vede “uno mammolo de età quasi de tre anni” che sta accanto a Chiara mentre ascolta frate Filippo da Atri predicare. Perfino il corpo del Signore appena ricevuto da Chiara appare come “uno mammolo piccolo e molto bello” ed è ancora la voce di un bimbo che la rassicura dall’Eucarestia: “Io sempre vi custodirò”, mentre i Saraceni stanno per assalire S.Damiano. un dono che dal mammolo Cristo Gesù si irradia e si “fa carne” nei tanti mammoli che entrano nella vita di Chiara e che la confermano in quella maternità che quando è piena e profonda non può che dare ed essere vita. Proprio alla luce di tutto questo si possono comprendere i vari miracoli o “segni” che s. Chiara compie verso i ribimi, i mammoli, ammalati, sofferenti che vengono condotti da lei a San Damiano perché con un suo gesto ritorni su quei volti il sorriso e la speranza della vita.

Miracoli durante la sua vita, ma anche dopo la sua morte: così il dono della maternità di s. Chiara trascende i confini spazio-temporali e lei, vergine, genera, come madre, a nuova vita, nel segno del miracolo d’amore i mammoli e le mammole.

Solo chi ama sa generare vita, amore: s. Chiara ci insegna la via, semplice e umile, di chi, affidata pienamente nelle mani del Padre, fatta mammola anche lei, sa donare tutto l’amore ricevuto gratuitamente.

La mano di s. Chiara, madre dolcissima, discenda tenera e sicura su ogni volto di bimbo del nostro oggi a donare un gesto di tenerezza e di amore, di pace e di speranza e diventi lei stessa mano benedicente per le nostre mani e per tante mani che non sanno donare a questi piccoli un gesto d’amore.

* mammolo : bambino

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