Vale la pena continuare a mettere il dito nella piaga? Fiducia e prove d’amore – Meditazione di p. Gaetano Piccolo per la II domenica di Pasqua

Pubblicato giorno 14 Aprile 2023 - ARTICOLI DEL BLOG, Omelie di p. Gaetano Piccolo SJ

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Vedeva e toccava l’uomo, ma confessava Dio che non vedeva né toccava.
Attraverso ciò che vedeva e toccava, rimosso ormai ogni dubbio,
credette in ciò che non vedeva».
Sant’Agostino, Omelia 121, 5

Cammini

Quando siamo delusi, feriti o arrabbiati, facciamo fatica a vedere una speranza, a credere che si possa ricominciare. Al contrario, ci chiudiamo in noi stessi, rimuginiamo sugli errori commessi, forse cerchiamo un colpevole e ci arrovelliamo sulle strade non percorse, sulle alternative della storia che oggi non sono più possibili.

I testi che formano i racconti di risurrezione non ci parlano mai di discepoli che credono immediatamente o che si convincono subito che Gesù sia risorto. Anzi, descrivono dei cammini, mostrano una ricerca, raccontano un passaggio dall’incredulità alla fiducia. Credo che qui, in fondo, troviamo il cammino a cui è chiamato il discepolo di ogni tempo.

Porte chiuse

Nel Vangelo di questa domenica per esempio l’immagine che si ripete è quella delle porte chiuse del Cenacolo. Il primo giorno della risurrezione è passato, è ormai sera, l’annuncio è stato portato, eppure i discepoli sono ancora chiusi dentro. Il luogo in cui si trovano è il Cenacolo, cioè là dove Gesù ha consegnato la sua vita per amore. Eppure, tutto sembra inutile. La paura li atterrisce. CONTINUA A LEGGERE

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