Vivere o sopravvivere? Omelia di p. Gaetano Piccolo SJ per la domenica del Corpus Domini

Pubblicato giorno 12 Giugno 2020 - ARTICOLI DEL BLOG, Omelie di p. Gaetano Piccolo SJ

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«La comunione con il tuo Corpo e il tuo Sangue, Signore Gesù Cristo, non diventi per me giudizio di condanna».

Dalla liturgia

 

Nella parte più profonda

«Proporre all’uomo soltanto l’umano è tradire l’uomo e volere la sua infelicità, perché dalla parte principale di se stesso, che è lo spirito, l’uomo è chiamato a qualcosa di meglio di una vita puramente umana».[1] Scriveva così J. Maritain, nella sua grande opera che porta significativamente il titolo di Umanesimo integrale, pubblicata nel 1936. La domanda di fondo che guidava Maritain in quegli anni riguardava proprio ciò che realizza pienamente una persona. Oggi, ancor più che negli anni ’30, siamo indotti a pensare all’uomo solo alla luce dei suoi bisogni fisici, delle sue soddisfazioni personali, eppure è sempre più chiaro che se non curiamo quella parte più profonda e propria dell’essere umano, che è il suo spirito, egli rimane sempre infelice.

 

Vivere o sopravvivere?

Ce ne siamo accorti anche in questi mesi, dove la pandemia ci ha impedito di accompagnare i nostri cari nella loro morte, ci ha allontanato dai nostri affetti, ci è stata tolta persino la possibilità di partecipare all’Eucaristia. Paradossalmente, abbiamo sperimentato solo adesso quel vuoto che ci fa comprendere ciò senza cui non possiamo vivere. Vivere qui vuol dire vivere pienamente, CONTINUA A LEGGERE

 

Leggersi dentro

– Di cosa mi sto nutrendo in questo periodo della mia vita?

– Quale spazio do alla relazione con Gesù Cristo?

 

 

[1] J. Maritain, Umanesimo integrale, Borla, Roma 2009, 58.

 

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