28 dicembre, Commento al vangelo di oggi – dal Calendario del Patrono d’Italia, EBF Milano

Pubblicato giorno 28 Dicembre 2020 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio»

 

 

Quale ritratto dell’innocenza può essere più vivido e drammatico di un neonato che con la famiglia fugge da una morte certa?

Il pensiero va a coloro che non hanno avuto questa possibilità, né di fuga né di crescita: sono gli innocenti di ieri e di oggi, che affollerebbero le nostre coscienze se solo non ci voltassimo dall’altra parte. Vittime del disinteresse e dell’indifferenza, le vite innocenti sono tutte nelle mani di Dio, abbracciate dalla sua misericordia come suoi tesori più preziosi.

Se la speranza è invocata dall’Egitto, il luogo da cui per antonomasia non può venire che male, allora essa è davvero possibile e definitiva in Gesù, il bambino scampato che ricondurrà alla vita i figli dispersi di ciascuna madre.

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