Chi accoglie me,
accoglie colui che mi ha mandato
Tu, Signore, sei davvero un maestro dal cuore mite ed umile; hai appena annunciato ai discepoli, la terribile passione che ti aspetta e tra loro si innesca una discussione su chi è il più grande. E tu, che fai? Prendi un bambino, te lo poni vicino e, quasi identificandoti con lui, affermi: «Chi accoglie questo bambino nel mio nome, accoglie me».
Da quando, Signore Gesù, abbiamo conosciuto e creduto che siamo come te figli dell’unico Padre, non ha più alcun senso parlare di piccoli o grandi. Come non ha senso impedire il bene perché chi lo compie «non ti segue insieme con noi».
Tutti siamo figli amati, tutti siamo fratelli e il bene, compiuto da noi o da altri, viene tutto da Dio e a Dio tutto va restituito.
Vivere questo è entrare, di peso, nel regno della libertà.