Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele
Ogni sera, nella preghiera di compieta, recitando il Nunc dimittis, ci commuoviamo come si è commosso l’anziano Simeone?
Forse siamo presi dal sonno, dai pensieri per la giornata appena trascorsa o per quella che verrà, ma possiamo immaginare che fosse così anche quest’uomo giusto, ormai giunto al tramonto. Cosa gli è rimasto, alla fine, di questa sua vita, tanto retta quanto anonima?
La parola fedele di Dio che, nonostante gli anni, mantiene le promesse. O dovremmo dire attraverso gli anni? Perché questa luce gloriosa si fa vedere eccome, ci esorta Simeone, e lo fa negli anfratti a prima vista trascurabili dei nostri giorni.
Usiamo allora i nostri occhi: chiediamoci se non vediamo perché manca la luce, oppure perché ne siamo troppo abbagliati…