«Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
«Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche»
Gesù si serve di tante immagini della vita quotidiana per narrare il regno di Dio e la sua presenza tra noi. Sono immagini forse lontane dal nostro quotidiano, ma molto semplici e comprensibili e che, come la realtà, nascondono un tesoro tutto da scoprire e abbracciare (direbbe santa Chiara).
Come la raccolta del pesce avviene con una rete e poi c’è il lavoro di separare ciò che è commestibile da ciò che non lo è, così per il regno qualcosa si tiene e qualcos’altro non serve e può essere dannoso.
Il tesoro è sicuramente la parola di Dio, a cui siamo invitati ad attingere come uno scriba sapiente, lasciando che vecchio e nuovo stiano in dialogo e svelino il loro dono
Possiamo fare nostra l’indicazione che san Paolo offriva come criterio: vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono.